L'incarico di ristrutturazione, proposto allo studio da una giovane coppia, prevedeva la riorganizzazione in quattro unità degli ultimi due piani di un palazzo situato ai margini del centro storico. Tre di queste da destinarsi al piano ottavo, un ultima al piano nono. Lo stato di fatto iniziale rendeva necessario intervenire in maniera invasiva sia sul sistema distributivo che sulle parti tecniche. Analizzato l'impatto di queste operazioni, di comune accordo, si è optato per rimuovere e ricostruire per intero l'ultimo piano. Questo ha  permesso di ridefinire le strutture portanti per adottare una pianta più libera dalle sottostanti strutture. Tema del progetto è il giardino sospeso, quest'ultimo, costantemente in dialogo con gli ambienti interni, caratterizza assieme alla luce solare, lo sviluppo e la distribuzione. Entrando un alto camino di luce muove gli ospiti verso la zona della vita quotidiana; un ampio soggiorno, completamente vetrato e immerso nell'orizzonte che nei giorni tersi mostra la possente schiena delle alpi centrali. La zona di preparazione dei cibi, misurata nelle dimensioni e organizzata con dei closet ad essa dedicati, occupa la parte est dell'attico e gode di una zona pergolata dove poter mangiare all'aperto. Il lungo asse distributivo ordina lo studio, i servizi e le camere. Quest'ultime sono filtrare da un patio in cui è disposto un acero quasi secolare. Il rapporto con il giardino e le essenze in esso progettate e disposte secondo le stagioni è costante. La suite è organizzata in completa autonomia ed è servita da un zona armadi progettata a misura e disposta a filtro della zona bagno. 

 

Le grandi cortine di vetro, che dilatano lo spazio verso il giardino, sono progettate e realizzate in alluminio con telai di spessore inferiore ai 3 cm.  Il pavimento, in tavole di rovere invecchaite e piallate a mano è disposto in tutti gli ambienti ad eccezione della zona cottura e dei bagni realizzati con preziosi marmi del centro africa. La zona esterna e tutte le pareti della casa sono rivestite con alte lastre di granito nero idrolevigato in modo che la superficie non risulti lucida.